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Concerto "Il canto degli uccelli di Seraf" a Castel del Monte

Il canto degli uccelli di Seraf sta per spiccare il volo da Castel del Monte.
Il canto degli uccelli tra Oriente e Occidente
San Francesco e Farid Al Din Attar
Venerdì 30 Agosto
20.30 primo concerto
22.00 secondo concerto
Il sec XIII ci rivela come due figure per quanto estreme siano geograficamente che spiritualmente, possono entrare in relazione ciascuna con la loro cultura. Esse si riflettono e trovano punti comuni tra Occidente e Oriente.
Stiamo parlando di San Francesco d’Assisi e del poeta mistico persiano Farid al Din Attar, entrambi considerati “Folli di Dio.” Francesco si mente in viaggio verso i paesi islamici durante la Quinta Crociata. Nella sua peregrinazione in Terra Santa, volle incontrare il sultano d’Egitto Malik al-Kāmil figlio del grande Saladino.
Al Kamil riconosce in San Francesco l'equivalente esatto dei sufi, vestito con un saio e bordone alla mano, andando di villaggio in castello chiedendo l’elemosina e invocando il nome di Dio proprio come un pazzo, sono gli stessi atteggiamenti, le stesse espressioni dei Folli di Dio, un amore Unico verso Dio e il Creato. Altra analogia tra San Francesco e Attar è l’apparizione dell’Angelo (Seraf uccello fantastico) sul monte La Verna e il Simurgh (il Signore), apparsi ad entrambi in sogno. Quindi abbiamo da una parte L’apparizione dell’arcangelo Michele che trasmette attraverso “il dono delle stimmate” a Francesco dall’altra invece Simurgh, il Re che gli appare ad Attar in sogno.
Queste analogie possono essere spiegate attraverso l’incontro delle culture tra la Spagna e il mezzogiorno italiano. E’ evidente che non possiamo ignorare questo confronto fra la cultura islamica e la cultura cristiana del sec. XIII, soprattutto quando vediamo che proprio i francescani con Ramon Llull francescano della fine del XIII nello scrivere Il Llibre D’amic I Amat (Il Libro dell’amante e dell’amato) e fonda anche Maiorca una scuola di studi arabi incentrata sul dialogo tra cristiani e mussulmani.
In Oriente la corrente mistica dei Sufi ha molte analogie con la visione di San Francesco, ad esempio l’utilizzo di metafore, fiabe e storie e della loro vita raccontano dell’immenso amore per Dio.
Ecco che il Poema “Il verbo degli uccelli“ di Attar e il parlare agli uccelli di San Francesco descritto dal biografo Tommaso da Celano, si ritrovano sulla stessa Via, raccontata dalla lingua del cuore per un Amore Supremo udibile agli umani. Una lingua che si manifesta da esseri ultraterreni che in alcune tradizioni viene considerata la lingua degli angeli, dèi o spiriti.
Attraverso la poesia dei due mistici, vissuti a cavallo del XIII secolo, è possibile comprendere le misteriose analogie che conducono all’essenza del loro fervore, mentre la musica, quale elemento ispiratore, si nutre di un linguaggio universale che avvicina tradizioni geograficamente distanti, ma solo in apparenza inconciliabili.
Nel corso del concerto vengono interpretati i testi originali di San Francesco e le liriche del maestro Farid Al din Attar e Rumi ( suo discepolo) in componimenti musicali costruiti secondo le tradizioni medievali (modi gregoriani/ dastgah persiani) così da evidenziare gli intrecci, le affinità e la comune origine della rispettiva ispirazione.
Il progetto intende, attraverso il parallelismo fra due tra le più insigni personalità spirituali del mondo occidentale e mediorientale, rinnovare un messaggio universale di pace e armonia, per incoraggiare ancora una volta il dialogo fra culture e promuovere il confronto fra religioni.




